Giornata della memoria

Pubblicato il 27 gennaio 2021 • Cultura

Prosegue anche quest'anno, durante il mese di gennaio, la posa delle 'Pietre d'inciampo', in memoria dei cittadini arrestati a Sorbolo Mezzani e deportati e uccisi nei campi di sterminio nazisti tra il 1943 e il 1944. 

Quest'anno le 'Pietre d'inciampo' sono dedicate alla memoria dei fratelli Baruch e di Giacomo Fontanili. Esse si affiancano idealmente alle sei Pietre d’Inciampo posate lo scorso anno nel comune di Sorbolo Mezzani in memoria di Carolina Blum, della famiglia Isakovic, di Evaristo Saccani e di Mario Vietta.

PIETRE D’INCIAMPO

L’iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell’incorporare nella pavimentazione stradale della città una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti tra il 1943 e il 1944. Davanti alle ultime abitazioni o ai luoghi di lavoro delle vittime di deportazioni, questi blocchi in pietra ricoperti con una piastra di ottone portano incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data - e l’eventuale luogo - di deportazione e la data di morte, se conosciuta.

L’espressione “inciampo” deve quindi intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera.

«Non è certo una gioia, lo faccio perché è importante ricordare»: Gunter Demnig è l’artista tedesco che ha ideato le Pietre d’Inciampo, le piccole targhe da selciato dedicate a quanti furono uccisi nei campi di concentramento nazisti. 73 anni e l’aria bonaria di chi fa semplicemente il proprio dovere, gira l’Europa per posare di persona le “formelle della memoria”, che produce nel suo laboratorio di Frechen, in Germania.

L’idea gli venne nel 1992 quando, durante una cerimonia a Colonia per ricordare la deportazione di cittadini rom e sinti, una signora obiettò che in città non avevano mai abitato rom. Demnig decise allora di spendersi interamente al progetto: una Pietra d’inciampo per ciascuna delle persone che non fecero più ritorno a casa. Da allora ne ha installate oltre 70 mila in 20 nazioni europee. Demnig ha fatto suo il passo del Talmud che recita “una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”. 

In Italia, le prime Pietre d’Inciampo sono state posate a Roma nel 2010. 

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